Sarà innocuo quel neo? Nei e melanoma: diagnosi e prevenzione

I nei per alcune persone sono un vezzo, per altre costituiscono un inestetismo, talora invece rappresentano un pericolo in agguato.

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  1. -.Peppe.-
     
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    Sarà innocuo quel neo? Nei e melanoma: diagnosi e prevenzione
    I nei per alcune persone sono un vezzo, per altre costituiscono un inestetismo, talora invece rappresentano un pericolo in agguato.



    Sarà innocuo quel neo? Nei e melanoma: diagnosi e prevenzione



    I nei per alcune persone sono un vezzo, per altre costituiscono un inestetismo, talora invece rappresentano un pericolo in agguato.

    "Prevenire è senz’altro meglio che curare". Questo motto è fondamentale nel caso dei nei, per questo sarebbe opportuno un controllo periodico delle neoformazioni cutanee, eseguito da un dermatologo, per poter prevenire la formazione del melanoma maligno.

    Tale tumore, che ha origine da cellule che producono melanina (melanociti), può nascere da un neo preesistente che subisce una trasformazione in senso neoplastico, ma spesso compare su cute sana.

    In entrambi i casi l’aspetto clinico, almeno nella fase iniziale, è ingannevole, in quanto la formazione cutanea si presenta come un neo "innocente".

    La diagnosi si deve basare su criteri clinici immediati e sulla evoluzione del neo nel tempo.
    A tal proposito è stata messa a punto la regola dell’ABCDE:
    A = asimmetria
    B = bordi irregolari
    C = colore
    D = dimensione
    E = tendenza all’evoluzione in senso maligno (rapida o molto lenta).


    La progressione del melanoma segue in genere due fasi: la prima radiale, cioè una proliferazione orizzontale centrifuga; la seconda verticale, cioè in profondità, possono allora comparire noduli scuri tendenti al "sanguinamento".
    Essi sono spesso, purtroppo, segnali di una prognosi infausta. Siamo infatti nella fase più temibile della diffusione del melanoma: le metastasi locali e a distanza; le cellule maligne invadono i linfonodi ed i vasi sanguigni andando così a colpire organi anche lontani dal punto di origine.
    La terapia del melanoma è essenzialmente chirurgica, occorre però rispettare determinati parametri ben codificati che tengono conto della morfologia, della sede, ma soprattutto dello spessore del melanoma, che condiziona in modo decisivo la prognosi.
La chemioterapia, la radioterapia ed altre terapie utilizzate sono purtroppo poco efficaci per frenare la progressione del tumore.

    Un valido strumento per la diagnosi tempestiva del melanoma, o ancor meglio per l’individuazione dei nei "a rischio", è rappresentato dal dermatoscopio e dal video-dermatoscopio. Il primo è un apparecchio di piccole dimensioni adatto allo screening di massa, utilizza una fonte di luce ed una lente che permette l’ingrandimento della neoformazione. Il secondo, molto più sofisticato, utilizza una videocamera collegata ad un sistema digitale computerizzato che permette l’analisi digitale delle immagini a forte ingrandimento, la refertazione, la loro archiviazione, la possibilità di comparare nel tempo la stessa lesione, ed infine, la possibilità di trasmettere le immagini a centri specializzati per discutere insieme il singolo caso.
 L’incidenza del melanoma non è trascurabile, ma la diagnosi oggi è più precoce e quindi la mortalità dovuta a questo tumore si è ridotta significativamente.

    A cura del dott. Massimo Morelli
    Specialista in Dermatologia e Venereologia




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